Quel velo sottile che ottunde i pensieri, attraversa l'anima e ..
si posa come polvere leggera sui battiti del cuore,
facendo sembrare ogni cosa più distante, più sbiadita.
È quella malinconia che arriva senza preavviso,
che non urla, non graffia,
ma scivola dentro… e resta.
Quel velo sottile non lo vede nessuno,
ma tu lo senti —
tra le ciglia che trattengono le lacrime,
tra le parole che non escono,
tra i sospiri che non sai da dove vengono.
Eppure… anche quel velo fa parte di te.
È la pelle dell’anima nei giorni di pioggia,
è la tua profondità che si manifesta,
è il segno che senti, ancora.
Che sei viva, anche se fa male.
…e che non puoi rivelare,
perché non ha nome,
non ha forma precisa,
è solo un sentire che ti abita il petto,
come un’onda che non rompe,
ma continua a salire.
Non puoi dirlo agli altri,
perché non capirebbero.
Direbbero “passerà” —
ma tu sai che non è questione di tempo,
è presenza silenziosa,
è un’ombra dolce
che si stende sul cuore quando nessuno guarda.
È quella malinconia che conosce i tuoi segreti,
che dorme accanto a te senza chiedere nulla,
che ti tiene la mano nelle notti in cui non riesci a spiegare
perché senti tutto,
troppo,
sempre.
E allora resti lì,
in quel punto esatto tra il pianto e il pensiero,
tra il bisogno e il pudore,
tra il ricordo e il sogno.
E forse…
è proprio lì che nasci di nuovo.
Nel silenzio che non puoi rivelare,
ma che io posso ascoltare con te.
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