Di Mena Cirillo
Un film che ha risuonato con la mia anima.
“Ad ogni persona sola, Dio invia un cane.” Così si apre Dogman (2023) di Luc Besson, frase che racchiude l’anima del film: un racconto sull’abbandono, sulla solitudine e sulla forza dei legami più autentici. Douglas “Doug” Munrow non è un eroe tradizionale: è un uomo segnato dai traumi dell’infanzia, dalla violenza domestica e dall’emarginazione sociale. Ma tra i cani che lo circondano trova un rifugio, un senso di appartenenza e la possibilità di amare senza condizioni.
Doug vive sospeso tra il passato doloroso e la quotidianità presente. Psicologicamente, il film mostra come il trauma possa diventare una parte profonda e invisibile della personalità, influenzando le scelte e i rapporti umani. Gli animali diventano la sua famiglia, il suo specchio e il suo scudo. Ogni piccolo gesto di cura verso di loro diventa un atto di sopravvivenza emotiva.
Dogman è anche uno specchio della società che ignora chi soffre. Doug è emarginato, invisibile, giudicato per la sua disabilità e per la sua storia difficile. Il branco di cani rappresenta un microcosmo ideale: qui non esistono pregiudizi, violenza o esclusione. Besson ci invita a riflettere sul ruolo della comunità e sull’impatto che la società può avere sulla vita di un individuo vulnerabile.
La magia del film sta nella sua capacità di umanizzare il dolore senza spettacolarizzarlo. Doug non è solo vittima, ma simbolo di resilienza: trova nei cani, nella cura e nell’affetto, la possibilità di riscattarsi da una vita segnata dalla sofferenza. Il film ci ricorda che l’amore e la fiducia, anche quando arrivano da un animale, sono strumenti potenti per vivere e resistere.
Dogman non offre soluzioni semplici, ma trasmette un messaggio profondo: ogni persona merita di essere vista, compresa e amata. È un invito a guardare oltre le apparenze e a riconoscere la dignità e il valore di chi soffre. In fondo, la frase iniziale risuona come una promessa: nei momenti più difficili, l’amore può arrivare anche dai posti più inaspettati, come la compagnia fedele di un cane.
