Uno dei viaggi più belli è con il treno perché dà una continuità di paesaggi, alberi, case,luci nelle case, cascine,gallerie, ruscelli...e l'andare . E sì, la parte più importante è "l'andare", muoversi, decidere, protendersi verso il non conosciuto. Nessuna metafora è più indicata come "il treno della vita" , e i viaggiatori ( non i turisti) lo sanno bene. Anche gli esoteristi conoscono bene il senso del viaggio: ricordate un certo Dante? Tanto amato oppure odiato da noi, un tempo adolescenti, nei banchi di scuola, di fronte alla prof. con gli occhialini sul naso e sguardo severo. Torniamo al viaggio, quello iniziatico, perché ogni viaggio ha un inizio e scegliere di "mettersi in cammino" è spesso faticoso, altre volte diventa un'esigenza.
Mi dicono che sono una donna difficile, con un carattere forte e determinata; spesso si spaventano gli uomini, ma solo i mediocri, questo è un punto a mio favore che mi permette di scegliere alla prima battuta chi farà parte della mia vita.
Ho viaggiato molto, sono nata in Brasile, una terra che amo e che mi ha lasciato il sole dentro. Approdata a Napoli, dopo aver consacrato al mare i miei "ori", una catenina, due orecchini e un braccialetto. Buttati lì, quasi a suggellare un'appartenenza, il rifiuto inconsapevole del non voler accettare un mondo diverso da quello che mi aveva accolta e nutrita nei primi anni della mia vita. E da quel momento ho viaggiato tutta la vita, cambiando posti, paesi, regioni, modi di vivere; sono morta e resuscitata a me stessa, caduta, fratturata, rialzata e guarita. Il viaggio più bello? Quello verso le mie figlie, in India. Una gravidanza durata due anni per Sumi, e sette anni per Parul. Ho scelto di entrare nel mondo dei genitori, un viaggio faticoso, meraviglioso, a tratti stressante e ansioso. Non è facile restare da sola e crescere due figlie, con il loro zainetto pieno di mancanze, di vuoti da colmare, di dolori da affrontare e poi una mamma anziana di curare, una terza figlia. Intanto il treno è arrivato a Roma Termini.
Mi volto a guardare la giovane donna accanto a me, con la mascherina P2 sulla bocca. Mi è sembrata di buona salute, ma sicuramente impaurita dai virus; ho pensato al suo viaggio, alle sue tante valigie, a una busta piena di regali. Il treno si è svuotato, mia figlia è di fronte a me, incuriosita, affamata ( lo è da sempre!) ,serena. Questo è il nostro viaggio verso Sumi, la nostra Sumi.
Il viaggio più doloroso? Il tragitto da casa mia al forno crematorio per bruciare il corpo di mia madre. E qui mi fermo, perché il mio viaggio verso di lei è sempre presente. La vivo, la sogno, ne sento la presenza, la sua carezza quotidiana mi accompagna e so che è il mio angelo adesso.
Il mio viaggio iniziatico credo risalga a vite precedenti, perché in realtà io mi sono sentita sempre "antica", i miei primi ricordi risalgono a quando avevo un anno di vita, tanti momenti di vita vissuta, in famiglia in Brasile, con i miei fratelli, Nello e Domingos, e con i miei genitori . Ricordo anche qualche sogno " sognato". Strano vero?
Mia figlia Parul mi distrae, sta trattenendo le lacrime dal ridere, si è seduto un ragazzo al suo fianco e un altro accanto a me, qualcosa la diverte.
Il viaggio più sentito? Quello spirituale, francescano, quando l'incontro con "Francesco" mi ha fatto innamorare della sua povertà, dell'essenziale, dell'amore verso ogni forma di vita e da lì i miei studi sulle filosofie orientali, sullo yoga, sui testi sacri antichi . Ho fagocitato libri, lezioni, studi, corsi. Ho incontrato delle grandi anime che mi hanno donato il loro sapere. Ho vissuto tra gente illuminata, umile e povera. Il viaggio più difficile? Quello nel mio abisso, a "scavare fossi ai vizi ed innalzare templi alle virtù" come enunciano alcuni iniziati. Riconoscere che l'alto è come il basso e il dentro è come il fuori. Che la vita è ciclica e se non sciogli i nodi nel tuo cammino, si ripresenteranno con un conto superiore e doloroso. Perché vi racconto questo? Perché il treno è ancora in viaggio, così la mia vita e quella delle persone che sono salite sul mio stesso treno. C'è il mondo che mi passa davanti, oltre il finestrino c'è vita, c'è speranza, c'è dolore. Ognuno sceglie il proprio viaggio, ma scendere dal treno è imprevedibile. Facciamo del nostro viaggio un'opportunità di ricchezza e di fratellanza.
Mena Cirillo
