Giornate di Autunno 2025 del FAI
VILLA ROSEBERY:
IL RESPIRO DEL MARE E DELLA STORIA
NELLA DIMORA DEL PRESIDENTE
(Jennypranz)
Sospesa tra cielo e mare, abbracciata dal profilo dorato del Golfo di Napoli, Villa Rosebery non è soltanto una residenza presidenziale: è un luogo dell’anima, un frammento di luce dove l’Italia sembra ritrovare la sua grazia più autentica.
Ogni pietra, ogni terrazza, ogni riflesso del mare che carezza i suoi giardini racconta una storia di eleganza, potere e contemplazione.
Situata a Posillipo, tra la verde quiete dei pini e il blu profondo del Mediterraneo, Villa Rosebery affonda le sue radici nel primo Ottocento, quando Giuseppe de Thurn, nobile austriaco, volle costruire un rifugio che fosse insieme oasi e belvedere. Ma sarà nel 1897 che la Villa assumerà la sua identità definitiva, grazie a Archibald Philip Primrose, quinto conte di Rosebery, raffinato statista britannico e futuro Primo Ministro d’Inghilterra, che la trasformerà in una residenza di sogno: un equilibrio perfetto tra gusto inglese e sensualità napoletana.
Con le sue terrazze panoramiche, il piccolo porticciolo, le scalinate che scendono fino al mare, la Villa è una sinfonia di luce e silenzio. Da lì, lo sguardo domina il Vesuvio, Capri, la linea infinita del mare. È come se la natura, in quel punto preciso, avesse deciso di fare pace con il tempo.
Dopo il periodo britannico, la Villa conobbe passaggi di proprietà e momenti di splendore e oblio, fino a quando, nel 1932, il re Vittorio Emanuele III la donò allo Stato italiano. Da allora, Villa Rosebery è diventata Residenza estiva del Presidente della Repubblica, luogo di riposo, ma anche di riflessione e rappresentanza, dove la politica si fa silenziosa e l’Italia si racconta senza parole, solo attraverso la bellezza.
Eppure, dietro la sua imponenza sobria, Villa Rosebery conserva un’anima profondamente mediterranea: il suono dei gabbiani, il profumo del mare, la luce che cambia d’ora in ora. Non è un palazzo, ma una voce del paesaggio, un luogo che unisce l’intimità e la storia, la solennità istituzionale e la tenerezza della natura.
In quei giardini dove il tempo sembra sospeso, ogni visita presidenziale assume il valore di un rito. È come se la Repubblica, in quei giorni, ritrovasse la sua origine semplice e luminosa: un’Italia che respira, che guarda il mare e si ricorda di essere nata dal desiderio di libertà.
Villa Rosebery non è solo un luogo di rappresentanza, ma un simbolo di armonia — tra potere e silenzio, tra memoria e presente. Lì, il Presidente della Repubblica diventa, per qualche ora, un uomo tra gli uomini: custode della bellezza e del pensiero, in ascolto del mare che da secoli racconta il destino di un popolo.
E così, ogni estate, tra il canto del vento e la calma delle onde, Villa Rosebery rinnova il suo incanto: quello di essere la casa del pensiero gentile, il respiro più nobile della Nazione.
(Jennypranz)